LA CAMPAGNA/APPELLO DI CAMMINI DI SPERANZA per l’anno del Giubileo della Misericordia

Andrea Rubera

 

DI Andrea Rubera  – Giornalista italiano, portavoce dell’Associazione Cammini di Speranza e collaboratore media del GNRC.

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Alla vigilia del Family Day*, muove i primi passi Cammini di Speranza, l’associazione nazionale delle persone LGBT cristiane, con #chiesaascoltaci, una campagna di storie, di vite vere per una chiesa casa per tutti! Garantire armonia, dignità ed eguaglianza nella Chiesa Cattolica e nella società.

#chiesaascoltaci è una campagna di storytelling che presenta, a cadenza settimanale per tutto l’anno del Giubileo della Misericordia, un appello o una storia lanciati, di volta in volta, dauna persona LGBTI cattolica, ma anche da loro genitori, parenti, amici, rivolti alla chiesa intera, perché diventi finalmente casa per tutti, capace di inclusione e accoglienza.

Conosci alcuni dei fratelli e delle sorelle di Cammini di Speranza che hanno lanciato ilò loro appello “Chiesa ascoltaci!”.

L’idea centrale della campagna è’ di  riscoprire le piazze, reali ma anche quelle virtuali offerte dai social network come luoghi di incontro in un momento in cui sembra che la logica delle barricate, della contrapposizione ideologica sia l’unica via percorsa.

Nell’anno del giubileo della Misericordia sembra possibile che, proprio nella luce di questa della Misericordia, debba trovare spazio ogni persona, ogni storia, ogni affetto, con uguale dignità, uguale rispetto, senza pregiudizio.

Papa Francesco ci invita a costruire ponti e noi siamo qui a raccogliere questo invito. Vogliamo che i pastori si vestano anche della nostra “puzza di pecore” che per tanti anni è stata puntualmente evitata una puzza sconosciuta.

Ogni capitolo della campagna include un ritratto di Simone Cerio, un famoso fotografo italiano che ha offerto il suo talent per dare una vesta visiva alle storie/appelli scritti.

Scrive Giulia al papa nel primo capitolo della campagna: “Papa Francesco, Dio non commette errori, ma chi vive l’omosessualità è, a parer Tuo, “in errore oggettivo”. Eppure, se io non fossi lesbica, la mia fede sarebbe scialba perché è la mia omosessualità che mi ha portata a fare una ricerca spirituale e a cercare di vivere in Cristo. Se io non fossi lesbica non avrei conosciuto la paura di essere giudicata e quindi non avrei imparato il rispetto per ciò che non conosco. Se io non fossi lesbica non avrei conosciuto l’amore perché è il Signore che mi ha mandato la persona che amo. Vedi, papa Francesco, per me Dio non commette errori: mi ha resa una persona “diversa” perché sapeva che per me sarebbe stata la strada della felicità. E sapeva anche che la diversità è ricchezza per la Chiesa Cattolica ossia, ricordiamolo, la Chiesa “universale”, di tutti”.

La campagna sarà attiva, fino alla fine del Giubileo della Misericordia, su Twitter e Facebook attraverso gli account Social di Cammini di Speranza.

* Family Day, un evento organizzato da associazioni fondamentaliste cattoliche e di destra che ha avuto luogo il 20 gennaio 2016 a Roma presso il Circo Massimo per protestare contro la Legge sulle Unioni Civili che era al momento in esame al Parlamento e che ora è finalmente divenuta legge.

Per informazioni e contatti su Cammini di Speranza:

Website: www.camminidisperanza.org         Mail:           info@camminidisperanza.org

Twitter:   Cdisperanza                                  Facebook: Cammini di Speranza

Tags: #chiesaascoltaci #camminidisperanza

Portavoce: Andrea Rubera (cel: +39 335 7510922)

CDSCammini di speranza è un’associazione composta da persone cristiane, di varie provenienze, percorsi, età, orientamento sessuale e identità di genere che si impegnano  nell’accoglienza di  chiunque sia  interessato ad approfondire le tematiche  riguardanti la  fede e l’omosessualità per promuovere il rispetto, la dignità e l’uguaglianza delle persone LGBT  nelle chiese e nella società.

Simone Cerio è nato a Pescara nel 1983. Si è specializzato in fotogiornalismo e storytelling multimediale. Dopo aver realizzato molti reportage in tanti paesi, nel 2014 ha avuto un incarico in Afghanistan, in cooperazione con la ONLUS Emergency, che ha prodotto una mostra itinerante in tutta Italiache ha presentato la storia del primo studente italiano a finire i suoi studi in un territorio di guerra. Vincitore del Social Photo Fest 2014 di Perugia e della sezione di Fotografia Etica del Festival di Lodi, Simone collabora anche con importanti riviste nazionali e internazionali, come Vanity Fair, Il Corriere della Sera, Donna Moderna, Gioia, Alibi, Rogue, His Life China, Russia Behind the Headlines, Shutr, Internazionale,D La Repubblica, Panorama. Per ulteriori informazioni visitate www.simonecerio.com.