Il Global Network of Rainbow Catholics accoglie “con favore le dichiarazioni di papa Francesco sulle unioni civili”

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21 ottobre 2020. La Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno, che rappresenta più di quaranta associazioni di cinque continenti, saluta con favore le dichiarazioni di papa Francesco sulle unioni civili contenute nel documentario intitolato Francesco.

Ecco la dichiarazione di uno dei nostri segretari, il maltese Chris Vella: “Le parole di papa Francesco a favore dell’introduzione delle unioni civili per le coppie omosessuali sono un passo in avanti nella giusta direzione, e si può dire che rompano un tabù, visto che la Chiesa continua a considerare l’omosessualità ‘intrinsecamente disordinata’, e che fino ad ora si è sempre espressa contro ogni forma di riconoscimento per le coppie omosessuali. Ora staremo a vedere come il braccio istituzionale della Chiesa reagirà alle parole del Papa”.

L’altra nostra segretaria, la londinese Ruby Almeida, ha dichiarato: Le molte dichiarazioni negative e dannose a proposito della comunità LGBTIQ, fatte di recente da diversi vescovi statunitensi e polacchi, ci hanno ferit* e violat*, quindi le parole di Francesco sono davvero una buona notizia.
Sappiamo anche che, nel corso degli anni, questo Papa ha fatto molte dichiarazioni positive e costruttive sulla comunità LGBTIQ,
 e su questo si sono allineati molti vescovi tedeschi, i quali ci hanno teso una mano e sono all’avanguardia nell’elaborazione di benedizioni per le coppie omosessuali. Sembra proprio che, per la nostra comunità, il Natale sia arrivato in anticipo”
.

Chris Vella, tuttavia, che è unito civilmente al suo compagno, avverte: “Siamo tutti euforici per questa notizia, ma l’atteggiamento giusto è un cauto ottimismo. Il documentario non è ancora uscito, e quindi non sappiamo di preciso cosa abbia detto il Papa, e in che contesto.

Sono un uomo gay che nel 2018 si è unito civilmente con il suo compagno. Attendo con speranza un futuro in cui la Chiesa non solo riconoscerà le unioni civili omosessuali, ma celebrerà le relazioni tra persone dello stesso sesso come segni sacri e sacramentali dell’amore concreto di Dio e della sua presenza nel mondo.
La Chiesa dovrebbe celebrare la nostra fedeltà, il nostro impegno, la nostra perseveranza e i frutti che produciamo, come già fa per le coppie eterosessuali. Se solo la Chiesa sapesse apprezzare i suoi tesori nascosti!”.

Continua Ruby Almeida: “Nel frattempo, le nostre comunità sparse per il mondo attendono con ansia una mano tesa da parte della Chiesa, mentre assumono la loro dose quotidiana di persecuzioni e violenze, dovendo anche fare i conti con le devastazioni del COVID19.

“Questa notizia è bellissima anche perché il Papa ha detto che anche noi abbiamo diritto a una famiglia: un’affermazione che, provenendo da un Pontefice, è davvero sbalorditiva. Francesco ha poi detto ‘Sono figli di Dio, e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo’.
Noi speriamo che per ‘famiglia’ il Santo Padre non intenda riferirsi solamente alle famiglie d’origine delle persone LGBTIQ, ma anche alle famiglie che hanno formato o formeranno, alle loro relazioni amorevoli e impegnative, che le vedono nel ruolo di coniugi e genitori.

“Noi preghiamo perché il pensiero di papa Francesco sia stato riportato fedelmente, e che sia il preludio a un vero cambiamento nella Chiesa Cattolica. I fedeli LGBTIQ cattolici, le cui famiglie si sentono parte della famiglia cattolica, ambiscono a sentirsi accettati e valorizzati”.

Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno 2020

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La Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno (Global Network of Rainbow Catholics) riunisce gruppi e individui, provenienti da tutto il mondo, che operano nei campi della cura pastorale e della giustizia per le persone LGBTIQ+. La nostra Rete opera per l’inclusione, la dignità e l’uguaglianza della comunità LGBTIQ+ nella Chiesa Cattolica e nella società. La nostra fede ci invita a mettere in discussione tutte le strutture della discriminazione, e a far progredire l’uguaglianza delle persone LGBTIQ+. Le leggi civili e i canoni della Chiesa dovrebbero valorizzare e proteggere i diritti umani delle persone LGBTIQ+, non umiliarli o negarli. La Rete è stata fondata a Roma nell’ottobre 2015, e ha ratificato la sua Costituzione e i suoi regolamenti interni a Monaco di Baviera-Dachau nel dicembre 2017. È stata ufficialmente registrata in Italia come organizzazione internazionale del Terzo Settore il 17 dicembre 2017.